Uova e tradizioni pasquali - 1
https://www.youtube.com/watch?v=10E5lthzz2M
Tradizionale
questua dele uova diffusa nel basso Piemonte, nela zona di Langhe,
Monferrato, Roero e riportata in auge a partire dalla metà degli anno
'60 da gruppi mudicali del territorio e più recentemente dagli affiliati
dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
I giovani del paese nelle sere di Quaresima che precedono la Pasqua giungevano a piedi o sui carri nelle aie delle cascine del vicinato, con le fisarmoniche, per cantare una filastrocca piemontese che così iniziava: "Suma partì da nostra cà, ca i-era n’prima seira, per venive a salutè, devè la bun-ha seira...” A questo inizio seguivano altre strofe, più libere, con le quali si invitava il padrone di casa a uscire e consegnare un po’ di uova. Il padrone usciva pagando il suo obolo d'uova nella cesta portata dal fratucìn, ragazzo mascherato da fraticello. Questa tradizione era una maniera per i giovani del paese di incontrarsi e fare un po' di baldoria nelle varie case del vicinato (dove in genere si proseguiva la serata mangiando e cantando).
Trattasi probabilmente di antico rito propiziatorio di cosiddetta "magia simpatica": il dono delle uova porta come ricambio ai donatori buona salute e prosperità; l'ora della giornata in cui si svolge, la notte sta a simboleggiare il risveglio dal lungo sonno invernale.
O, più prosaicamente, l'abbondanza di uova del periodo pasquale fa sì che possano essere chieste in dono le eccedenze, e durante la giornata i giovani erano impegnati nel lavoro...
I giovani del paese nelle sere di Quaresima che precedono la Pasqua giungevano a piedi o sui carri nelle aie delle cascine del vicinato, con le fisarmoniche, per cantare una filastrocca piemontese che così iniziava: "Suma partì da nostra cà, ca i-era n’prima seira, per venive a salutè, devè la bun-ha seira...” A questo inizio seguivano altre strofe, più libere, con le quali si invitava il padrone di casa a uscire e consegnare un po’ di uova. Il padrone usciva pagando il suo obolo d'uova nella cesta portata dal fratucìn, ragazzo mascherato da fraticello. Questa tradizione era una maniera per i giovani del paese di incontrarsi e fare un po' di baldoria nelle varie case del vicinato (dove in genere si proseguiva la serata mangiando e cantando).
Trattasi probabilmente di antico rito propiziatorio di cosiddetta "magia simpatica": il dono delle uova porta come ricambio ai donatori buona salute e prosperità; l'ora della giornata in cui si svolge, la notte sta a simboleggiare il risveglio dal lungo sonno invernale.
O, più prosaicamente, l'abbondanza di uova del periodo pasquale fa sì che possano essere chieste in dono le eccedenze, e durante la giornata i giovani erano impegnati nel lavoro...
In molti paesi viene ora organizzata per propiziare simpaticamente il turismo e pubblicizzata su Facebook
Un'analoga usanza si ha nell'Oltrepo' Pavese - ma anche nella zona appenninica - con il nome di Galina o Galeina grisa; in questo caso però l'evento è inserito nell'ambito dei festeggiamenti per la Pasqua e si svolge nella sera del Venerdì Santo.
http://eventi.langhe.net/event/guarene-cante-jeuv-roero-2015/
https://www.youtube.com/watch?v=5Baw-Lx8iws
https://www.youtube.com/watch?v=5Baw-Lx8iws
https://www.youtube.com/watch?v=h7hE8WWURkw
http://www.cantejeuv.com/home.html
http://terreceltiche.altervista.org/tag/canti-di-questua/http://www.cantejeuv.com/home.html
https://www.youtube.com/watch?v=10E5lthzz2M
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