lunedì 25 febbraio 2013

Il partito del panettone

Panettone Milano doppio impasto a lievitazione naturale




Finalmente si è votato: finalmente non perché il mercato politico offra chissà quali scelte o garanzie, in questi tempi sempre più cupi e nebulosi, ma, semplicemente, perché non se ne poteva più di esternazioni, promesse, tribune, discussioni, veleni e colpi di scena...
E riteniamoci fortunati che, in mezzo a tante promesse e tanto fiorire di nuovi partiti, movimenti e simboli, a nessuno dei nostri politici sia venuto in mente l'uovo di Colombo, la promessa, il simbolo, il colpo d'ala che avrebbe consentito di sbaragliare l'opposizione e risollevare le sorti elettorali acquisendo la maggioranza dei voti e relativo premio.

Panettone tutto l'anno.
Il partito del panettone.
Più panettone per tutti!

e, infine, il tormentone:
Panettone Panettone Panettone Tutto l'Anno! (Vota Antonio Vota Antonio Vota Antonio La Trippa!)
...e la sigla:
PDP (Partito Del Panettone o Partito Democratico del Panettone, perché il panettone, democraticamente, piace a tutti )

Una promessa seria, una promessa sostenibile, una promessa che libera dall'imbarazzante situazione di dover spiegare, a posteriori, perché non è stata mantenuta; una promessa, infine, che accontenta una fascia di elettori - perlopiù pensionati, maschi, ma non solo - disposti ad affollare i seggi per esprimere la loro preferenza, già di prima mattina...

Perché il pensionato italiano è così: appena terminate le feste natalizie, con la scusa di accompagnare la moglie, si aggira tra le file dei reparti dolci da forno dei supermercati a caccia dell'offerta scontata che lo renderà il felice proprietario del maggior numero di panettoni possibili per colazione. 
O, almeno, del numero minimo di panettoni che gli consenta di poter fare colazione fino all'arrivo delle colombe pasquali. Dopodiché, ovviamente, si aprirà la caccia a quest'ultime...

Alzino la mano quanti non hanno assistito in famiglia a questo fenomeno - gli orfani in tenera età non hanno diritto di voto - e quanti non hanno sentito raccontare che è esistita un'età dell'oro, gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, in cui i panettoni - mirabile dictu - si potevano trovare tutto l'anno, all'ora della colazione, anche nei bar, almeno in Lombardia e nel famoso autogrill Motta...

Ora, invece, dopo il 31 dicembre scompaiono...Mala tempora currunt.
Per fortuna esistono i saldi; ma, per tutti coloro i quali, avendo già terminato le scorte, proprio non riuscissero a farne a meno ecco la ricetta, inviatami dall'amico Roberto, che propone - ovviamente - l'utilizzo di pasta madre e lunghi tempi di lievitazione.
Come a dire che esistono anche ali estremiste, nel movimento dei panettonisti.

Per un candidato panettone da due chili 

Note: data la mole di lavoro forse vi conviene aumentare  le dosi e, comunque, per farli asciugare meglio, comprare dei pirottini di carta per panettoni da uno/due etti. Tra parentesi le dosi della ricetta originale, che prevedeva di sfornare 13 panettoni da un chilo; assolutamente non consigliabile, a meno che voi non possediate un forno professionale.
Per la lievitazione è stata utilizzata la pasta madre, in una versione idratata al 130%. I tempi di lievitazione dipendono dalla forza del lievito, e la lievitazione va quindi controllata a vista.

Primo impasto


554 (3600) gr farina 00
62 (400) gr farina Manitoba
142 (920) gr zucchero semolato
62 (400) gr burro
110 (720) gr tuorlo d'uovo
276 (1800) gr acqua
124 (800) gr lievito

Mescolare insieme il lievito, il 10% della farina Monitoba e il burro, per circa 10 minuti. 
Aggiungere gli ingredienti rimanenti ed impastare per 30 minuti. Versare in un recipiente basso e largo, pennellare la superficie con del burro per non far seccare la pelle. Far lievitare per 6-12 ore.

Secondo impasto


108 (700) gr farina Manitoba
154 (1000) gr zucchero
30 (200) gr zucchero invertito
62 (400) gr burro
62 (400) gr tuorlo d'uovo
15 (200) gr uova intere
2 (32) gr sale
98 (1280) gr arancia candita
123 (1600) gr uva sultanina
89 (640) gr cedro candito

per lo zucchero invertito
25 (1600) gr zucchero semolato (un cucchiaio)
15 (1 litro) gr acqua (un cucchiaino)
un pizzico  (4 gr) di acido citrico o poche gocce (3 cucchiai) di succo di limone

Preparare lo zucchero invertito facendo bollire insieme per 4 minuti acqua zucchero e acido citrico.

Mescolare il primo impasto con la farina e lo zucchero invertito, fargli prendere nervo (per 10 minuti) poi aggiungere i restanti ingredienti poco alla volta, tenendo per ultimi burro, sale e canditi.


Lasciare lievitare per 6-12 ore, poi dividerlo in 13 parti con le mani imburrate, facendo attenzione a non rompere la pelle. Aspettare mezzora, prima di mettere gli impasti nei pirottini dandogli una forma arrotondata, facendo sempre attenzione a non rompere la pelle. Lasciare lievitare ancora per 5-8 ore.

Tagliare la superficie dei panettoni con un taglio a croce, porre nel mezzo del taglio una noce di burro e infornare in forno caldo a 200° per 10 minuti poi a 180° per un’ora per ogni chilo di panettone, tenendo lo sportello del forno leggermente aperto.


No, non è uno sbaglio, ma la foto che mi piace di più: i panettoni di Roberto infilzati con degli spiedini e messi ad asciugare appesi allo stendibiancheria. Mi piacciono così tanto che li proporrei come logo del nuovo partito: il panettone volante!

10 commenti:

Cristiana ha detto...

....lo voto con una X grande così...anche perché ormai di panettone vero neanche a Natale se ne riesce a mangiarlo. lo travestono da colomba! Buona serata cri

Sara Di Carlo ha detto...

Accontentiamoci dei panettoni..

Son così graziosi :)

Patti Patti ha detto...

Allora ti voto!!!
E ricordatevi: mentre voi dormite, La Trippa lavora per voi!!!! La voglio provare questa bellissima ricetta!! Brava, un bascio!

la cuoca cialtrona ha detto...

Ecco vedi: non fai in tempo a fondare un partito che arrivano le liste civetta!!!

la cuoca cialtrona ha detto...

Il problema, purtroppo, è sempre questo...doversi accontentare...comunque, almeno loro - i panettoni -il nostro voto se lo meritano veramente!

la cuoca cialtrona ha detto...

E con te, cara Patty, siamo già in quattro...partiti, tremate...
PS per quanto mi riguarda La Trippa lavora tutto il giorno, ahimè...

elisa ha detto...

Ma no, mia cara, la questione è bipolarismo puro! Dove la metti l'eterna diatriba PANDORO o PANETTONE?? certo c'è chi li trova entrambi corrotti e si oppone alla Casta del Dolce Natalizio Imperante e propone il pandolce genovese ;-)))
Io dico: buoni tutti! Sì, sono gastronomicamente qualunquista! Però ci penserei due volte ad affrontare il panettone-fai-da-te... senz'altro affascinante ma davvero troppo laborioso!

la cuoca cialtrona ha detto...

Sono d'accordo con te...anche se trovo che il pandolce genovese, con la sua smania di accontentare tutti con l'uso, in abbondanza di tutti gli ingredienti possibili, risulti alla fine un po' troppo incline a volersi accattivare le simpatie di tutti. Ad ogni modo è vero che il panettone classico - che, comunque, avendo come denominazione d'origine Milano, potrebbe essere accusato di simpatie filopadane - nella versione a lievitazione naturale, richiede tempi decisamente troppo lunghi per poter produrre i risultati velocemente attesi...e quindi personalmente non lo produco, ma lo pubblico perché trovo sia giusto dare spazio anche alle correnti minoritarie.

Anonimo ha detto...

Sono in totale disaccordo con Elisa ... non è troppo laborioso. Dopo un tranquillo week-end di paura e 4 (dico quattro) KG di panettoncini la soddisfazione di vederli divorati in due giorni .... (ho fatto appena in tempo ad assaggiarne uno!)
PS: a parte il partito ... sono proprio buoni!!

Unknown ha detto...

Ciao! ho scoperto per caso questo blog, mi piace moltissimo, mi sono aggiunta ai tuoi lettori.
Che meraviglia questi panettoncini, non so se riuscirò mai a farli...
Ahah mi è piaciuto il metodo di asciugatura complimenti per l'inventiva!!
A presto!

GiornaleBlog Notizie Blog di Cucina