venerdì 23 dicembre 2011

Pinguini a Torino?

Antipasto di olive ripiene di formaggio




Segnalo ai sociologi una nuova tendenza metropolitana che sta prendendo piede a Torino: il pranzo di Natale dei condomini nell’androne d’ingresso.
I  primi a iniziare sono stati gli amici Franca e Paolo; da qualche anno, nel loro condominio, in uno dei grandi corsi chic di Torino, è nata l’abitudine di scambiarsi gli auguri tra condomini organizzando una cena nell’androne (con tanto di albero e tavola imbandita) per lo scambio degli auguri di Natale. Sembrava un fenomeno isolato, dovuto all’avvento di una nuova portinaia, più esuberante di quella precedente e amante della buona cucina, ma evidentemente si sta estendendo a macchia d’olio, visto che questo Natale anche Ornella e Claudio partecipano a una cena condominiale nell’androne di casa.

Uno dei motivi della diffusione di questa nuova moda potrebbe essere il fatto che molti condomini stanno facendo chiudere con pareti di vetro i pianterreni che finora erano stati occupati dai pilotis, secondo un’abitudine di costruire che si era diffusa a partire dalla fine degli anni ’70 quando nessuno voleva risiedere al pianterreno.

Questo crea nuovi spazi, che attualmente, non avendo ancora una loro specializzazione, vengono utilizzati dai residenti come luoghi di aggregazione sicura.
Non dubito quindi che questa nuova moda, che parte dalle zone centrali, comincerà a diffondersi per tutta la città…

In queste cene di buon vicinato, stante la lontananza delle cucine, vige la regola di portare vivande già pronte; e già i vari condomini fanno a gara con ricette originali e preparazioni coreografiche.
Quella che propongo oggi è una ricetta passatami da Franca realizzate da alcune signore del suo condominio (che saluto e ringrazio per lo spunto).

Per uno stuolo di pinguini

Due etti di olive nere grandi (denocciolate o al forno, perché sono più facili da pulire)
Un etto di olive nere denocciolate piccole (tipo olive taggiasche)
Una carota
Una confezione di formaggio tipo mascarpone, quark o qualsiasi bianco cremoso
Stuzzicadenti (per l’assemblaggio delle parti)

Incidere le olive grandi avendo cura di fare due alette laterali e togliere il nocciolo
Riempirle con il formaggio cremoso avendo cura di curvarlo per fare la pancia ai pinguini e lasciandolo sbordare un poco sotto.
Tagliare da una carota piccola una fettina sottile e inciderla a metà per fare le zampe dei pinguini; dalla stessa carota tagliare una strisciolina sottile e appuntirla sui due lati per fare il becco dei pinguini.
Infilzare in uno stuzzicadenti prima la fetta di carota forandola nel centro, poi l’oliva ripiena di formaggio infilandola per il lungo, infine l’oliva più piccola infilzandola a metà per fare il muso del pinguino.
Infilare nel lato corto dell’oliva piccola la strisciolina di carota in modo da creare il becco.
La preparazione non è difficile in sé, ma richiede buona manualità… Che pazienza, le signore!

La parte di stuzzicadenti rimanente si può infilare in un frutto o anche, volendo essere filologicamente corretti, in un blocco di polistirolo, a imitazione del pack…
In effetti i miei pinguini sembrano chiedersi: “Ma il pack, dov’è?”
Il pack non c’è, quest’anno fa troppo caldo…per cui i poveri pinguini si sono arenati su un’arancia…
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